Percorsi d’arte pubblica e partecipata al Civico Mercato di Iglesias

Nato dalla sinergia tra il collettivo Giuseppefraugallery e il Consorzio Operatori del Civico Mercato (CO.CI.M), il progetto aveva come obiettivo la creazione di un Centro Civico del Gusto: uno spazio realmente attivo nella promozione del territorio, della cultura e dell’eno-gastronomia di qualità.
Gli interventi, coordinati con gli operatori del mercato e supportati dagli allora assessori Simone Franceschi e Alessandro Pilia – rispettivamente Assessore alla Cultura, Turismo, Spettacolo e Grandi Eventi e Assessore alle Attività Produttive -, erano mirati al recupero estetico e funzionale dell’edificio, all’ottimizzazione delle attività fisse e la creazione di una struttura articolata e flessibile che potesse aumentare l’offerta con degustazioni ed esposizioni anche a carattere temporaneo. Il Civico Mercato sarebbe stato in grado di proporsi come un polo culturale e attrarre sia i cittadini che i turisti.
Dopo le azioni preliminari e la realizzazione del murale di Flavio Favelli, il recupero della facciata con l’intervento di Stefano Boccalini e la messa in opera del pavimento del collettivo Giuseppefraugallery, la nuova amministrazione comunale – subentrata in seguito alle elezioni amministrative del 2018 – non ha più dato seguito al progetto. L’azione condivisa, partecipata e sostenibile, è stata oggi sostituita da una riqualificazione calata dall’alto, che potrebbe prevedere la distruzione delle opere finora realizzate e che ha, volutamente, estromesso non solo sia gli autori di CIVICA ma anche gli operatori del mercato, consegnando ad un soggetto privato esterno la futura gestione del mercato.
Sostieni la lotta degli operatori del Civico Mercato: diciamo NO alla privatizzazione del Mercato Civico di Iglesias.
Ad affiancare il collettivo Giuseppefraugallery ed il CO.CI.M, oltre che a sostenere il progetto e garantire la qualità e la sostenibilità degli interventi, un comitato scientifico composto da: Stefano Boccalini (artista e docente di Arte Pubblica e Urban Design alla NABA di Milano); Francesco Careri (architetto e docente di Composizione architettonica e urbana presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Roma Tre); Micaela Deiana (curatrice indipendente, collabora con Flash Art e il Giornale dell’arte, Ph.D. in Teorie e ricerche dei Sistemi culturali); Ettore Favini (artista e docente alla NABA di Milano), Luca Francesconi (artista e rubricista Gambero Rosso); Luisella Girau (architetto ed autrice della pubblicazione I Sottsass in Sardegna); Paolo Mestriner (architetto, è stato docente di Progettazione Architettonica al Politecnico di Milano e responsabile scientifico del master universitario Architettura e Autocostruzione all’Università Iuav di Venezia); Giangavino Pazzola (Curatore indipendente, Ph.D. in Urban and Regional Development presso il Politecnico e l’Università di Torino, project manager per lo sviluppo locale a base culturale); Gianni Pettena (architetto, professore di Storia dell’Architettura Contemporanea all’Università di Firenze e di Progettazione alla California State University); Alessandra Pioselli (critico, curatore, collaboratrice di Artforum, direttore dell’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo e docente di Arte pubblica presso il master in economia e management dell’arte e dei beni culturali del Sole24Ore); Marco Piras (architetto e autore di “Iglesias – l’abitazione popolare tra il 1900 e il 1960. Ettore Sottsass e il villaggio operaio di Col di Lana”; Giorgio Viganò (collezionista, ex presidente dell’Osservatorio permanente sul mercato immobiliare).
Opere ed eventi realizzati
Cosa avremmo voluto fare
Nell’attesa della loro assegnazione a nuovi esercizi commerciali, i box vuoti avrebbero potuto essere utilizzati per attività volte ad arricchire l’esperienza dei fruitori e fidelizzare nuovi tipi di clientela:
Spazio Incontri e Coworking
Spazio con struttura modulare per la composizione di tavoli e sedute, punti luce orientabili, schermi, prese elettriche, impianto di amplificazione, Rete Wi-Fi/Ethernet.
Spazio solidale
Spazio autogestito da un’associazione di volontariato, attrezzato per la raccolta permanente di donazioni di generi alimentari e beni di consumo per le persone in difficoltà.
Kilogrammo
Spazio espositivo autogestito per l’arte contemporanea, l’architettura e il design.
Spazio relax
Spazio attrezzato con una pedana rialzata in legno (dove riporre anche le scarpe), ricoperta con una serie di materassini da palestra, cuscini ed una serie di oggetti rilassanti ed antistress.
Spazio workshop e presentazioni enogastronomiche
Spazio dipinto con vernice per lavagna a disposizione degli operatori, per scrivere le ricette e i prodotti del giorno. All’interno anche una postazione (mobile) per workshop, preparazioni e presentazioni enogastronomiche.
Mostre, pubblicazioni, rassegna stampa
Il progetto CIVICA e gli interventi realizzati dagli artisti sono stati presentati in alcune delle più importanti istituzioni italiane per l’arte e la cultura: il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, il Palazzo del Quirinale, il Salone del Libro di Torino, il MACRO – Museo di arte contemporanea di Roma. Il progetto è stato inoltre esposto nelle mostre La processione delle pietre, alla galleria Laveronica di Modica, e La terra è bassa, a cura di Alessandra Pioselli, alla Farmacia Wurmkos di Sesto San Giovanni (MI).
Hanno scritto di CIVICA:
- “Cambia una lettera e dalla scatola di tonno esce la storia. Flavio Favelli in Sardegna, con il nuovo progetto pubblico “Palmi ra”“, in Exibart, 13/07/2015;
- Francesco Cassinari, “La città da reinventare: proposte culturali per la rigenerazione urbana“, in Il Giornale delle Fondazioni, 10/07/2017;
- Antonio Grulli, “Flavio Favelli e la diatriba sul calciatore scomparso“, in ATP diary, 08/09/2015;
- Angela Maderna, Flavio Favelli, in ZERO, 26/03/2017;
- Barbara Martusciello, “Flavio Favelli, Palmira, il tonno, Iglesias, l’ISIS e una buona scuola ma davvero“, in Art a part of cult(ure), 13/07/2015;
- Ilenia Mura, “Iglesias, prende forma il progetto d’arte partecipata al Mercato civico“, in L’Unione Sarda, 25/05/2016;
- “Palmira – Fatto come piace a noi italiani“, in Cityproject;
- Alessandra Pioselli, “Osservare paesaggi – fare cittadinanza. Pratiche territoriali nel lavoro degli artisti italiani“, in Ricerche di S/Confine, vol. VII, n. 1, 2016, pp. 131-141.

Da dieci anni, il Civico Mercato di Iglesias è gestito dai suoi stessi operatori, costituitisi in un consorzio: il CO.CI.M.. Oggi l’amministrazione comunale sta portando avanti un progetto di riqualificazione della struttura che di fatto cederà la gestione ad un soggetto privato esterno.
Il CO.CI.M chiede sostegno per portare avanti la battaglia a difesa delle sue attività e del mercato, che rappresenta la tradizione dell’intera comunità.
Firma la petizione presso il Civico Mercato (via Gramsci, Iglesias);
oppure firma on-line: https://www.change.org/p/al-sindaco-del-comune-di-iglesias-no-alla-privatizzazione-del-mercato-civico-di-iglesias.

Il collettivo Giuseppefraugallery (Eleonora Di Marino, Pino Giampà, Riccardo Oi, Davide Porcedda) agisce attraversando i campi dell’arte e dell’attivismo, sperimentando nuove forme di resilienza e resistenza culturale, ponendosi l’obiettivo di incidere sulla realtà portando le comunità a pensare forme di sviluppo alternative ed innovative. Nasce nel 2009 nel Sulcis Iglesiente, territorio colpito da una profonda crisi economica, sociale, ambientale e culturale: da qui la necessità di creare un presidio per l’arte contemporanea, strumento potente per rileggere il passato ed immaginare il futuro. Il collettivo si è occupato delle principali vertenze del territorio e di far emergere quelle sommerse, tentando di fornire alla comunità strumenti utili per affrontare con occhio critico e non passivo le trasformazioni in atto: con questa finalità è stata istituita la Scuola Civica d’Arte Contemporanea, centro attivo nella formazione e nell’elaborazione di progetti per il territorio.
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Associazione Culturale Giuseppefraugallery
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